giovedì 5 febbraio 2009

up-date

c'è da dire che sono stata via a lungo..
nel frattempo scusatemi ma con non poco sforzo e in ordine cronologico
sono stata un paio di volte al cinema
compiuto gli anni
trascorso un delirante week-end in toscana
e affrontato l'uscita in libreria dell'opera prima del mio adorato Insy.

ok.. di seguito inizio a raccontare il recensibile:



milk

una piacevole miscela tra documentario e romanzo
della ormai a tutti nota storia di Harvey Milk, primo omoricchione dichiarato a ricoprire una carica pubblica negli stati obamiani.
la pecca più grande l'ha fatta il fatto che fossi seduta in seconda fila, o meglio dentro lo schermo, e che quindi abbia retto ancora meno l'abuso del fuorifuoco come citazione documentaristica.. la seconda è stata Sean Penn, insopportabile per me nel suo gesticolare compresso, a rimediare al tutto c'ha pensato un sorridente James Franco che ancora mi provoca spasmi e sudori al ricordo.






Revolutionary road

siamo sulla scia di American Beauty nella tematiche, nelle musiche e nelle suggestioni della scansione temporale eppure quello che in American Beauty è in parte affidato alla ricerca di poesia nell'immagine qui poggia interamente sulla forza dei perfetti dialoghi.
due ore che filano e tanto tanto entusiasmo all'uscita: domani mi compro il libro di Yates!



pazza da uccidere

un titolo che la dice lunga su quello che evoco in mente agli amici..
visto che uno di loro me lo ha regalato per il mio 28imo!
veloce e cinematografico giallo di Manchette, il primo per me, divorato in un pomeriggio di lavoro.
Sapiente perché c'è solo l'adesso ma il prima ti incuriosisce tutto il tempo e non se ne parla nemmeno dopo.
Si scioglie solo il nodo della vicenda, il resto si lascia intendere: è un'altra storia, forse!




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