venerdì 3 aprile 2009

BLONDE MOMENT


OK, ho deciso: lo faccio! Dopo un paio d’anni di tentennamenti, indecisioni, timori ma soprattutto di estenuanti sedute nei più assurdi internet points nell’area Appio Latino / Labicano / Pigneto finalmente mi decido: mi faccio la chiavetta internet. Sì, ma quale? Quale sarà la compagnia con l’offerta migliore? Quale la più affidabile? Devo consultare mi cognato: lui è un consumatore attento e vigile. Lui di certo mi saprà consigliare per il meglio. Poi d’improvviso ecco la voce suadente delle sirene tentatrici: Stazione Termini, un giovanissimo ragazzo in un quantomeno improbabile abito (o del papà o del fratello maggiore, per età e per stazza) con dietro un imponente totem della compagnia telefonica del Magic Number. 100 ore al mese per soli € 19.00, e ho perfino 10 gg. col diritto di recesso, visto che fanno un’offerta fuori dalle mura dei negozi.
Un po’ titubo: ormai sono dieci anni che ho lo stesso numero, con lo stesso piano tariffario con la stessa compagnia che è sempre e comunque tutta intorno a me. Che devo fare? La tradisco? OK, vabbè, lo faccio. Fornisco dati, carta di credito, firmo fogli su fogli (fingendo di leggerli attentamente, quando in realtà a fatica ho visto i titoletti in grassetto). Alla fine mi consegnano copia delle carte firmate ed un pacchettino contenete la fatidica chiavetta. Infilo il tutto nella busta dello shopping precedente, stringo mani e ringrazio e mi avvio verso il prosieguo della mia giornata.
Il mattino dopo, mi cimento con la mia prima connessione da casa con la MIA chiavetta. Apro la scatola e leggo accuratamente le istruzioni: apri la chiavetta, estrai il tale ammennicolo, infila la SIM e riponi il tutto nell’apposito alloggiamento… OK, e la SIM dov’è?! Leggo e rileggo le istruzioni. Sul mio volto si delinea lo stesso sguardo di Derek Zoolander e Hansel alle prese col MAC, e qui parte l’invettiva. Contro di me e contro chi mi ha rifilato la sòla! Chiamo in mio soccorso la coinquilina (non ancora ventenne) e quindi MOLTO più esperta. Chiamo il call centre. Il responso è univoco: manca la SIM. Devo procurarmene una. LA sig.na, gentilissima, la fa facile: basta andare in un negozio *** e chiedere una SIM bianca. MA io no! Abito a solo 15 fermate di tram da Termini e voglio andare alla fonte. Mi cambio, mi armo di tutte le mie peggiori intenzioni e con tutto quanto fornitomi il giorno precedente parto alla volta della stazione.
Allo stesso punto trovo altre giovani vittime della crisi: ragazza di notevoli proporzioni (molto proporzionata MA anche MOLTO alta…) ma io non mi faccio intimidire. Mi avvicino e chiedo lumi: ieri mi hanno dato sta cosa ma manca la SIM. Non è possibile, vediamo il contratto, no guarda qui c’è pure il numero di SIM, che strano, che bizzarro. Vabbè vai al binario 9 dove si trova il responsabile (che già sta scappando verso un paradiso fiscale con il numero della mia preziosissima e ricchissima carta di credito, tristissimamente verde…) e a lui puoi chiedere dettagli. Ringrazio, mi giro e sto per avviarmi, con passo deciso. Perché sai, avrebbero dovuto darti una di queste… Mi volto e la gentile, ma altissima, ragazza mi mostra un innocuo involucro di cartone, contenente la famigerata SIM. Il mio occhio coglie ma il mio fisico atletico da ballerino (non per niente sono BSP!!!) si gira prima che il mio cervello possa attivare le sinapsi. Quel micromillesimo di secondo dopo il mio cervello ha la meglio sul corpo. Mi blocco. Mi rigiro. Guardo la ragazza e, nel più totale imbarazzo, ma dissimulando una profonda nonchalance, mi avvicino a lei e le sussurro: me l’hanno data. È rimasta dentro il sacchetto, stamattina non l’ho tirata fuori insieme al resto della roba. Lei mi guarda fra lo stupito ed il compassionevole e comincia a ridere. Il mio imbarazzo mi porta a fare il simpatico, a sorridere. Brava! Hai risposto bene. In realtà non è vero, io sono un uomo della società e questo era un test per vedere la tua prontezza nel rispondere. Davvero? NO! Ma mi vergogno troppo e adesso ti prego, non dirlo in giro. E con la stessa dissimulata nonchalance mi dirigo verso la fermata del tram.

PS: comunque la chiavetta funge benissimo e con grande soddisfazione la non-ancora-ventenne coinquilina rosica da morire perché i miei 7.2 MB sono reali, mentre i suoi sono solo nominali!

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