e così è arrivato il giorno di fikea, c'incamminiamo verso i nostri futuri scaffali, detti anche per gli amici il nostro armadioscacchiera e il porta lp.
arriviamo in un torrido sabato e ci rendiamo conto con ansia crescente che il popolo romanorum non si è riversato arso dal caldo sul litorale ma bensì ha cercato ristoro nel microclima del centro commerciale, armato di gomito di ferro, tranciacarrelli del vicino e sciarpa al collo.
la scena è la seguente:
parcheggio sotterraneo, ascensore gigantesco sul quale salgono persone e scendono mobili in scatoletta, io e Sguercio entriamo con la folla nell'ascensore..
ora si sà, in ascensore o si guarda vaghi il soffitto o ci si meraviglia del numero dei bottoni o s'impara a memoria il numero di chi cura l'impianto o se proprio non potete fare a meno di rivelare la vostra presenza ai numerosi vicini si sceglie tra l'inflazione il caldo o il problema delle strisce blu in città..o..
o si è degli eroi e per collaudare il sistema sociale ascensore come Sguercio vi girate verso Allaraba ed esclamate ad alta voce:
" cos'è che ci si doveva ricordare di prendere? ah, si, quel vibratore.. come si chiamava, Sgrul?!"
nessuna reazione eccetto la mia: amore sconsiderato+amore sconsiderato+amore sconsiderato.
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